s.d.
Zona di Guerra
Carissime sorelle,
vi scrivo queste poche righe per dirvi
che anche se non vi rispondo subito non vuol dire che io non stia
bene. In questi giorni stiamo combattendo ad alta quota, quasi 3000
metri, sul Monte Adamello. E' difficile per noi camminare in
mezzo alla neve perché sprofondiamo, ma nonostante questo va tutto
abbastanza bene. Oggi non c'è stato nessun conflitto, siamo stati a
riposo attendendo che il nemico attacchi. Quassù c'è
molta tranquillità, tranne alcune volte, durante il giorno, che si
sentono rumori vari. Il nostro reggimento è ben preparato, ben
armato e coraggioso, nessuno ha paura e soprattutto nessun soldato
scappa o si ritira per paura di morire. Il colonnello continua a
incoraggiarci ed a stimolarci senza mai smettere un minuto. L'altro
ieri abbiamo conquistato una trincea che ci avevano sottratto gli
austriaci. Abbiamo dovuto solo un po' sistemarla ed era subito pronta
per farci da riparo dal nemico, pioggia e neve. Noi abbiamo molta
fiducia e non temiamo il nemico: siamo noi i più forti. Ora è quasi
sera, il sole sta tramontando sui monti ed intanto seduti in
terra ci godiamo il bellissimo panorama offerto dal Signore
raccontandoci i bei momenti passati prima della guerra. La
paura della censura ci impedisce di dire quanto si vorrebbe ma tutti
noi dovremmo essere contenti che siamo ancora sani e salvi.
Spero che anche voi pregate per me come io faccio per voi e che
stiate tutti bene. Salutatemi tutti i miei parenti ma soprattutto mio
figlio Stefano. Non so se questa sarà l'ultima o se ce ne
saranno tante altre ma se Dio vorrà salvarmi, ci rivedremo
ancora. Attendendo vostre notizie un bacio e un saluto da
vostro fratello
Luca
Zona di Guerra
Carissimi genitori e fratelli,
vi scrivo queste poche righe per
assicurarvi che io sto bene e per dirvi quanta voglia abbia di
rivedervi anche solo per un momento. Scusate se vi rispondo solamente
ora, ma in questi giorni non avevo un attimo di pausa: ho dovuto
mettere a posto numerose trincee che sono cadute per il peso della
neve e rifare numerosi sentieri a mano. Qua fa molto freddo, ci sono
meno di zero gradi centigradi. Però sono molto contento di non
essere ferito o in ospedale. Stamani ci siamo dovuti alzare
prestissimo a causa dell'ufficiale che ci ha dato la notizia di
un'avanzata nemica. Ci siamo preparati in fretta e furia e abbiamo
preso posizione nelle trincee. Nessuno parlava, c'era un silenzio di
tomba, tutti erano molto preoccupati ma avevamo molta fiducia perché
anche se il nemico era più numeroso, sappiamo che noi siamo più
forti. Poco dopo abbiamo iniziato a combattere. Si sentivano
molti rumori di granate, spari, persone che gridavano e
urlavano. Ho visto morire molti dei miei compagni e soldati
austriaci nei peggiori dei modi. La guerra è durata parecchie
ore ma nessuno ha vinto o conquistato trincee, gli austriaci ci
tengono d'occhio ma noi siamo pronti a ogni loro mossa. Ora
quassù è quasi buio, ma io non riesco a dormire e sono qua seduto
su un sasso a scrivervi. Gli altri soldati invece si stanno riposando
e scaldando intorno al focolare. Sono molto felice che sono ancora
vivo. Vi chiedo di ricordarmi nelle vostre preghiere e se Dio lo
vorrà ci rivedremo molto presto quando la guerra sarà ormai
finita. Attendo fiducioso vostre notizie sperando che voi siate tutti
in salute.
Salutatemi tutti i parenti ma
soprattutto i miei figli e mia moglie
Pietro